Budapest, Ilaria Salis in aula con catena a mani e piedi



Il 29 gennaio 2024, si è aperta la prima udienza del processo a carico di Ilaria Salis, che è comparsa in aula in catene, con le manette ai polsi e i piedi legati da ceppi di cuoio con lucchetti. Il suo avvocato ha denunciato il trattamento inumano e degradante subito dalla sua assistita, che è stata "trascinata come un cane" davanti ai giudici. Ilaria Salis ha ribadito la sua innocenza, sostenendo di non aver partecipato all'aggressione e di essere stata arrestata per errore. Ha chiesto di essere scarcerata e di poter tornare in Italia. Il processo è stato aggiornato al 24 maggio 2024, data in cui si terrà la prossima udienza.


I MOTIVI DELL'ARRESTO

Il 29 febbraio 2023, mentre si trovava a Budapest per un corso di formazione, ha partecipato a una manifestazione antifascista organizzata da un gruppo di attivisti italiani. Durante la protesta, si è verificato uno scontro con alcuni militanti di estrema destra, tra cui due neonazisti ungheresi, che sono stati aggrediti e feriti. Ilaria Salis è stata arrestata insieme ad altri tre italiani, accusata di tentato omicidio e lesioni gravi. Gli altri tre sono stati rilasciati dopo alcuni mesi, ma Ilaria Salis è rimasta in carcere, in attesa di processo.

LE REAZIONI

Il caso di Ilaria Salis ha suscitato molta attenzione e solidarietà in Italia e in Europa, dove sono state organizzate diverse iniziative per chiedere la sua liberazione. Molti esponenti politici, sociali e culturali hanno espresso il loro sostegno a Ilaria Salis, definendola una vittima di un regime autoritario e xenofobo. Anche il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha inviato una lettera a Ilaria Salis, manifestandole la sua vicinanza e la sua fiducia nella giustizia ungherese. Tuttavia, le autorità ungheresi hanno respinto le accuse di violazione dei diritti umani e hanno difeso la loro azione giudiziaria, basata su prove e testimonianze.