Le richieste degli agricoltori in Italia e in Europa: cosa chiedono e perché protestano
Gli agricoltori sono tra i protagonisti delle proteste che stanno animando le strade di diverse città italiane ed europee. Con i loro trattori, i loro animali e i loro prodotti, gli agricoltori vogliono far sentire la loro voce e le loro istanze, che riguardano il futuro del settore agricolo e alimentare.
Quali sono le richieste degli agricoltori?
Le richieste degli agricoltori sono molteplici e variano a seconda dei contesti nazionali e regionali. Tuttavia, esistono alcuni temi comuni che riguardano le politiche agricole dell'Unione Europea, la concorrenza internazionale, la crisi dei prezzi, la burocrazia, la fiscalità, l'ambiente e il benessere animale.
Tra le principali richieste degli agricoltori, si possono citare:
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La revisione del Green Deal europeo: il piano per rendere l'Europa il primo continente a impatto climatico zero entro il 2050, che prevede una serie di misure per ridurre le emissioni di gas serra, promuovere le energie rinnovabili, proteggere la biodiversità e garantire la sicurezza alimentare. Gli agricoltori ritengono che il Green Deal sia troppo ambizioso e penalizzante per il settore agricolo, che dovrebbe adeguarsi a nuovi standard ambientali e produttivi, senza ricevere adeguati incentivi e compensazioni.
- La riforma della Politica Agricola Comune (PAC): il principale strumento di sostegno finanziario agli agricoltori europei, che prevede una dotazione di circa 387 miliardi di euro per il periodo 2021-2027. Gli agricoltori chiedono una PAC più equa, semplice e flessibile, che tenga conto delle specificità territoriali e produttive, che valorizzi la qualità e la sostenibilità dei prodotti agricoli, e che contrasti le distorsioni del mercato e le pratiche sleali.
- La regolamentazione delle importazioni di prodotti agricoli provenienti da paesi terzi: I Pesi terzi spesso godono di vantaggi competitivi dovuti a minori costi di produzione, a minori standard qualitativi e sanitari, e a accordi commerciali preferenziali. Gli agricoltori chiedono maggiori controlli e garanzie sull'origine, la tracciabilità e l'etichettatura dei prodotti importati, e maggiori tutele per i prodotti tipici e a denominazione di origine protetta.
- La stabilizzazione dei prezzi dei prodotti agricoli: I Prezzi sono spesso soggetti a forti oscillazioni e a livelli inferiori ai costi di produzione, a causa della volatilità dei mercati, della speculazione dei grandi distributori, e della mancanza di una filiera corta e trasparente. Gli agricoltori chiedono una maggiore regolazione e intervento pubblico sui prezzi, e una maggiore valorizzazione e remunerazione del loro lavoro e dei loro prodotti.
- La semplificazione della burocrazia e della fiscalità che gravano sul settore agricolo: La burograzia e la fiscalità comportano oneri e vincoli eccessivi per gli agricoltori, soprattutto quelli di piccole e medie dimensioni, che devono affrontare procedure complesse e costose per accedere ai finanziamenti, ai contributi, alle autorizzazioni e alle certificazioni. Gli agricoltori chiedono una riduzione degli adempimenti e delle tasse, e una maggiore assistenza e consulenza da parte delle istituzioni.
- La difesa dell'ambiente e del benessere animale:Si tratta di valori condivisi e rispettati dagli agricoltori, che svolgono un ruolo fondamentale nella tutela del territorio, della biodiversità e della sicurezza alimentare. Gli agricoltori chiedono di essere coinvolti e sostenuti nella transizione ecologica, che richiede investimenti e innovazioni per ridurre l'impatto ambientale delle attività agricole, per adottare pratiche sostenibili e di qualità, e per garantire il benessere degli animali allevati.
Perché gli agricoltori protestano?
Le proteste degli agricoltori sono il frutto di un malessere diffuso e profondo, che ha radici storiche e strutturali, ma che è stato acuito dalla pandemia di Covid-19 e dagli eventi climatici estremi che hanno colpito le colture.
Gli agricoltori si sentono abbandonati e dimenticati dalle istituzioni, che non hanno saputo ascoltare le loro esigenze e risolvere i loro problemi, e che li hanno lasciati soli a fronteggiare le sfide e le difficoltà del settore agricolo e alimentare.
Gli agricoltori si sentono anche vittime e capri espiatori di una politica agricola europea che li penalizza e li discrimina, che li costringe a subire norme e vincoli imposti dall'alto, che li espone alla concorrenza sleale e alla crisi dei prezzi, e che li accusa di essere responsabili dell'inquinamento e del cambiamento climatico.
Gli agricoltori si sentono infine orgogliosi e determinati a difendere il loro ruolo e la loro dignità, che sono essenziali per la società e per l'economia, che garantiscono la sicurezza e la qualità alimentare, che preservano il patrimonio culturale e paesaggistico, e che contribuiscono alla coesione sociale e territoriale.
Per questi motivi, gli agricoltori hanno deciso di scendere in piazza, con i loro trattori, i loro animali e i loro prodotti, per manifestare il loro malcontento, per rivendicare i loro diritti, e per chiedere il riconoscimento e il sostegno che meritano.